Barca a terra, controlliamo il nostro scafo – L’opera viva

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Di solito durante i mesi invernali la barca viene messa a terra, ed è proprio in queste occasioni che consigliamo di ispezionare con particolare attenzione l’opera viva della nostra barca.
L’operazione non solo fa parte delle normali regole di manutenzione, ma ci consente di effettuare gli interventi che eventualmente si rendessero necessari, senza dover sostenere ulteriori spese di alaggio e varo durante l’anno. Diverse sono le parti da controllare e tutte molto importanti per la sicurezza:

CARENA – Controlliamo le condizioni generali, se viene riscontrata la presenza di bolle è necessario individuarne la causa che le ha generate. Se l’unità è a vela è importante verificare l’unione scafo – bulbo, nel caso si rilevi la presenza di piccole fessurazioni queste andranno stuccate con stucco epossidico bicomponente, più grave è la presenza di un distacco tra le parti superiore a 0.5/0.8 mm, in questo caso si renderà necessario individuare la causa che l’ha provocato (un urto, il cedimento di alcuni perni).
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Per quanto riguarda il timone, controllare che non vi siano crepe e bolle, che non vi sia del gioco sull’asse, nel caso si renderà necessaria la sostituzione delle boccole. Se la parte inferiore della pala, resta umida anche dopo alcuni giorni che la barca è stata messa a terra è sintomo di presenza di acqua all’interno, in questo caso si renderà necessario praticare alcuni fori per favorirne il drenaggio, verificare la presenza di fessurazioni che possono essere state la causa delle infiltrazioni. Prima del varo chiudere i fori con stucco epossidico bicomponente.

VALVOLE E PASSASCAFI –
Controlliamo che tutte le valvole si aprano e chiudano con facilità e che non presentino segni di ossidazione, per quanto riguarda i passascafi, dopo avere asportato l’antivegetativa verificare che non vi siano fenomeni di corrosione.

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ASSE e ELICA – Verifichiamo innanzitutto che l’asse sia libera di ruotare senza alcuna resistenza e che non vi siano residui di cime o lenze avvolte. Assicuriamoci che non siano presenti fenomeni di corrosione, se l’elica è a pale abbattibili o orientabili, queste dovranno muoversi liberamente e senza gioco. Impugniamo saldamente con entrambe le mani l’elica, e muoviamola in senso orizzontale e verticale, se verifichiamo un gioco tra asse e boccola superiore al 2,5% del diametro dell’asse, sarà necessario sostituire la boccola. Le boccole sono idrolubrificate, pertanto è importante assicurarci che i canali di circolazione dell’acqua siano liberi. E’ da evitare in assoluto il funzionamento a secco, in quanto la gomma nitrilica della boccola verrebbe danneggiata dall’eccessiva temperatura. È da evitare anche il contatto della gomma con sostanze nocive, quali grasso, olio lubrificante e vernici.

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SAIL DRIVE – Sostituire una volta l’anno l’olio del piede, in quanto spesso tende a emulsionarsi con l’acqua. Controllare i fori di aspirazione dell’acqua di raffreddamento e assicuriamoci che non siano ostruiti. L’elica deve essere pulita con cura e lubrificata con grasso resistente all’acqua, in modo che si ripieghi facilmente.

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PIEDINO DI SUPPORTO ASSE ELICA – Assicuriamoci che non presenti segni di corrosione e che sia perfettamente solidale con lo scafo.

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TRASDUTTORI – Consigliamo di estrarre il trasduttore del log appena la barca è stata messa a terra, prima che la carena venga trattata con l’idropulitrice. Pulire l’elica delicatamente con uno spazzolino e asportare eventuali incrostazioni, assicurarsi che giri liberamente e applicare dell’antivegetativa molto diluita, in modo da non ridurne la scorrevolezza.

PRESA A MARE MOTORE – in genere l’aspirazione è protetta da ferritoie, assicurarsi che non sia ostruita da incrostazioni, nel caso pulire con una lama e carta abrasiva.

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ANODI SACRIFICALI – possono essere più di uno, sull’asse elica, in prossimità del timone, sul piede dell’elica di prua, se sono consumati è buon segno, significa che “lavorano” correttamente.    Sostituirli una volta l’anno, particolare attenzione va posta nel posizionare quello sull’asse elica, è buona norma applicare del frena filetti sui perni.

Autore: Paolo Toracca.
Istruttore presso le più importanti scuole di vela italiane, ha fondato nel 1986 la società Le Bateau Blanc della quale è stato amministratore e socio fino al 2010. Ha navigato in tutto il Mar Mediterraneo e in Oceano Atlantico.
In base elle esperienze accumulate in oltre 20 anni di attività, ha realizzato un database statistico circa le principali avarie a cui sono soggette le imbarcazioni da diporto. Esperto velico presso la Federazione Italiana Vela, mediatore marittimo, cura per il Centro Velico Caprera i corsi Manutenzione. E’ responsabile dei corsi Manutenzione, Motore e Impianto elettrico.