Vediamo con il nostro Paolo Toracca quali sono i sistemi di raffreddamento del motore marino
Nella maggior parte dei motori marini il raffreddamento possiamo distinguerlo in, diretto e indiretto
Raffreddamento diretto.
Il motore è provvisto di un circuito di raffreddamento che utilizza l’acqua di mare.
Una pompa a girante in neoprene aspira l’acqua attraverso una presa a mare posta sotto la linea di galleggiamento facendola circolare intorno alle teste dei cilindri per poi farla defluire nel collettore di scarico (riser). Dal collettore di scarico, miscelandosi con i gas combusti, viene espulsa sfruttando la pressione generata dalla combustione.
Il sistema a raffreddamento diretto è molto semplice ed efficace, ma presenta due inconvenienti non trascurabili:
- la difficoltà nel regolare in modo ottimale la temperatura di esercizio del motore.
- I depositi di sale e di calcare generati dall’elevato scambio termico, tendono nel tempo ad ostruire i condotti, riducendo la capacità di raffreddamento, favorendo la corrosione interna.
Per evitare i danni dovuti al surriscaldamento, i motori sono forniti di un allarme sonoro collegato ad un bulbo della temperatura posto a contatto con l’acqua di mare che circola nel motore.
L’impianto di raffreddamento è suddiviso in due circuiti distinti uno a circuito chiuso nel quale circola un liquido refrigerante normalmente a base di glicole ed uno a circuito aperto nel quale circola l’acqua di mare. Il motore viene raffreddato direttamente dal liquido refrigerante. Il liquido refrigerante circola continuamente intorno alle teste dei cilindri grazie ad una pompa di circolazione. Naturalmente il liquido refrigerante dovrà essere a sua volta raffreddato ed il compito è affidato allo scambiatore di calore, un serbatoio attraversato da fasci di tubi nei quali circola l’acqua di mare.
Il liquido refrigerante contenuto nello scambiatore di calore si raffredda entrando in contatto con i fasci di tubi nei quali circola l’acqua di mare. La circolazione dell’acqua di mare è assicurata da una pompa a girante in neoprene che aspirando l’acqua attraverso una presa a mare posta sotto la linea di galleggiamento, la immette nei fasci dello scambiatore di calore per poi farla defluire nel collettore di scarico (riser), dove miscelandosi con i gas combusti viene espulsa sfruttando la pressione generata dalla combustione. Per evitare danni dovuti al surriscaldamento i motori sono forniti di un allarme sonoro collegato ad un bulbo della temperatura posto a contatto con il liquido refrigerante.
La diffusione del sistema di raffreddamento indiretto ha notevolmente migliorato l’efficienza, le prestazioni e la durata dei motori marini entrobordo, ai quali viene assicurata una temperatura di esercizio sempre uniforme, e ridotta formazione di incrostazioni e calcare nelle tubazioni.